di Ottavio Lucarelli da La Repubblica Napoli
Mezzi e poteri straordinari con la richiesta dello "stato di emergenza" al governo da parte della Regione che arriva oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Stato di emergenza come soluzione estrema dopo la fumata nera della trattativa sul testo di un decreto che, in seguito al blocco deciso dal Tar del Lazio, doveva riaprire i flussi dei rifiuti verso altre regioni. Il presidente della Campania Stefano Caldoro, dopo aver annunciato nei giorni scorsi la gravissima crisi che incombe, si e' trasferito nelle ultime ore a Roma discutendo con il governo e con la Lega, con il Carroccio che ha pero' posto un veto pesante sul decreto. Due giorni di trattative e alla fine, considerati i rischi per la salute dei cittadini, ecco spuntare per la Campania la dichiarazione dello stato di emergenza come alternativa a un decreto ormai sbiadito. Una scelta che aprirebbe le porte a mezzi e poteri eccezionali. Sotto il profilo giuridico la dichiarazione, regolata dalla legge 225 del '92, e' appunto finalizzata a consentire l'adozione dei provvedimenti straordinari. Lo stato di emergenza indica infatti una "gravissima crisi in un'area determinata del territorio in seguito al verificarsi di calamita' naturali o anche altri eventi". Caldoro tentera' una mediazione fino all'ultimo, ma la strada sembra ormai segnata. E proprio sulla posizione della Lega si infuria Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: "Calderoli, bloccando il decreto rifiuti relativo a Napoli, ha compiuto l'ennesima porcheria. Vista la situazione del governo e i ceffoni presi dalla Lega, il suo atto appare piu' che altro una ritorsione rancorosa verso una citta' che ha voltato le spalle al soci di Calderoli"... continua a leggere qui
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