di Benedetto Gravagnuolo da Il Corriere del Mezzogiorno Napoli
Meglio tardi che mai. Quindici anni dopo il riconoscimento da parte dell'Unesco del centro storico di Napoli come patrimonio dell'umanita', la giunta municipale ha finalmente varato (lo scorso 2 febbraio) il Piano di gestione finalizzato alla tutela e alla valorizzazione di tale ambito urbano. Le proposte elaborate nel piano saranno discusse (venerdi' prossimo) a Palazzo San Giacomo in un pubblico incontro al quale parteciperano anche rappresentanti di spicco dell'Iccrom e dell'Unesco, quali Mounir Bouchenaki e Francesco Bandarin. Nell'attesa di tale meeting, provo a formulare in estrema sintesi alcune considerazioni. Nell'era della globalizzazione e' divenuto un imperativo categorico preservare l'identita' delle citta' europee. Per quanto possa sembrare paradossale, e' proprio il rischio dell'omologazione a imporre come antidoto la tutela dei caratteri distintivi delle culture locali, anche ai fini di quel magnete attrattivo del turismo che i sociologi chiamano "brand". Peraltro, non c'e' antinomia tra la valorizzazione del passato e rinnovazione protesa verso la contemporaneita'. Il futuro ha un cuore antico. Una grande citta' come Napoli e' da sempre cosmopolita, con un porto aperto a tutti i venti..... continua a leggere l'articolo
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