di Cristina Zagaria da La Repubblica Napoli
Rivolta al Centro di Santa Maria Capua Vetere. Si alza la tensione, dopo dieci giorni di reclusione. Permessi di soggiorno prima garantiti, poi negati e rimandati. E la disperazione diventa rabbia. La rabbia diventa sassaiola, con una barricata (fatta con le brande) al centro del campo, tende divelte, sciopero della fame, minacce di suicidi e almeno un paio di fuggitivi. La polizia si schiera nel piazzale in tenuta antisommossa e le sirene delle ambulanze che entrano all'interno della caserma "Andolfato" rompono le grida. La scintilla all'ora del pranzo. L'insurrezione scatta alle 11.30. I mille migranti si mettono in fila per il pasto. Ma rinunciano al pranzo al grido di "Vogliamo i permessi di soggiorno. Vogliamo andare via di qui, e' un nostro diritto". Basta poco e la rivolta diventa generale. C'e' chi si arrampica sui muri di cinta e stende unlenzuolo con la scritta "Aiuto", chi minaccia di impiccarsi, qualcuno raccoglie una pietra e la lancia contro gli agenti. E poi un'altra pietra e un'altra ancora. Si creano delle barricate. E la polizia reagisce e carica... continua a leggere qui
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