di Vincenzo Trione da Il Corriere della Sera
Il protagonista di Antichi Maestri - l'ultimo, apocalittico, romanzo di Thomas Bernhard - e' un vecchio signore che trascorre intere giornate in una sala del Kunsthisorisches Museum di Vienna a contemplare un solo quadro, il Ritratto di uomo dalla barba bianca di Tintoretto. Questo aristocratico personaggio prova fastidio, addirittura orrore, per le folle distratte e maleducate che spesso invadono i musei, trasformandoli in caotici grandi magazzini. Non tollera i riti di individui storditi dal bisogno di vedere tutto: "Camminano e camminano, guardano e guardano e poi, all'improvviso, crollano, semplicemente perche' hanno fatto indigestione di opere d'arte". Nella maggior parte dei casi, si tratta di masse incolte, che vorrebbero "trangugiare tutto con indifferenza, magari tutta la pittura occidentale in una mattinata". Eppure, nonostante questo rischio di imbarbarimento, i musei restano luoghi seduttivi, che custodiscono prodigi, visioni, fantasticherie. Attraversandoli, ci si puo' abbandonare a una sorta di sortilegio: come per incanto, dal presente transitiamo verso mete lontane, tra simbologie e segni difficili da decodificare. Vittima di questo sortilegio e' Mimmo Jodice... continua a leggere qui
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