di Nando Santonastaso da Il Mattino
Quindici anni al timone di Unicredit, l'addio nel settembre 2010 e' storia troppo recente per potergli strappare un commento che sia uno. Ma del suo rapporto con i soci libici della banca e dello scenario piu' generale dell'economia intemazionale e italiana Alessandro Profumo accetta di parlare, rompendo un silenzio interrotto solo a febbraio da un'intervista al Sole 24 Ore. L'incontro con l'ex ad, in procinto di iniziare la sua nuova attivita' di consigliere per la banca russa Sberbank, nell'aula magna dell'Universita' di Salerno: Profumo e' stato ospite della Fondazione della Cassa di risparmio salernitana presieduta da Giovanni Vietri. Per lui anche il fuoco di fila di domande dei tanti studenti presenti. Dottor Profumo, che rapporto aveva con gli azionisti libici di Unicredit? "Il mio punto di riferimento era il presidente della Banca centrale di Tripoli, Bengdara, che faceva e fa ancora parte del consiglio di amministrazione: il nostro e' sempre stato un rapporto corretto e serio, assolutamente normale". Nessun segnale di quello che poi sarebbe accaduto... continua a leggere qui
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