di Carlo Trigilia da Il Mattino
La manovra finanziaria approvata dal governo e' deludente. Non solo perche' e' palese l'obiettivo di caricare il peso maggiore dell'aggiustamento sull'esecutivo che verra' dopo le elezioni, ma anche per il carattere prevalente delle misure proposte. Si tratta per lo piu' di interventi volti a contenere la spesa con misure tampone (come i ticket per la sanita' o il blocco delle assunzioni nel settore pubblico) piuttosto che a stimolare la crescita con riforme strutturali. Emblematica e' l'assenza di qualsiasi tentativo serio di rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno dopo anni di discorsi intorno al Piano per il Sud. Di questi esiti deludenti si puo' certo dare una spiegazione legata alle difficolta' del governo. E alla preoccupazione di non creare ulteriore scontento in un elettorato che sara' presto chiamato a giudicarlo. Ma a ben vedere c'e' qualcosa di piu' profondo che toma a manifestarsi. A parole, tutti sono d'accordo sulla necessita' di coniugare rigore e crescita. Quando si deve passare ai fatti le cose pero' si bloccano. Perche'? Per anni ci siamo illusi che la medicina potesse venire solo da riforme istituzionali, e soprattutto da sistemi elettorali capaci di sostenere il bipolarismo e la concorrenza tra gli schieramenti. Bisogna ammettere che non ha funzionato. La vicenda stessa dell'attuale governo, eletto con una delle maggioranze piu' ampie ma rivelatesi molto debole sulla strada delle riforme, ne e' un'evidente riprova.... continua a leggere qui
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