di Rossella Cadeo da Il Sole 24 Ore
Che si tratti di demografia o di economia, la criminalita' preferisce puntare alto. Ossia alle realta' territoriali dove piu' densamente si concentrano abitanti oppure attivita' produttive o infrastrutture. Le ultime rilevazioni disponibili sul trend dei delitti denunciati catturano un'immagine "statica": dopo i cali significativi nei primi sei mesi del 2008 e del 2009 (pari rispettivamente a -8 per cento e -6 per cento), il periodo gennaio-giugno 2010 si chiude intomo a quota 1.292mila reati, lo 0,2 per cento in meno rispetto al corrispondente semestre dell'anno precedente. Tuttavia se lo si guarda piu' da vicino, il quadro territoriale che emerge dalle elaborazioni del Sole 24 e Anfp (l'Associazione nazionale funzionari di polizia che, su dati del ministero dell'Interno, cura la ricerca "L'apporto della sicurezza pubblica alla creazione del Pil" realizzata da Maurizio Fiasco) si presenta assai differenziato sotto vari aspetti: sul tasso di delittuosita', la dinamica nel tempo, la tipologia del delitto. Con una costante: le realta' "grandi" o comunque strategiche sono quelle piu' in sofferenza, anche quando si considerano i delitti significativiper il tessuto imprenditoriale (dalle truffe alla ricettazione). Se si rapporta il totale dei reati alla popolazione, le province maggiormente colpite risultano, nell'ordine, Milano, Torino, Bologna, tutte sopra i 30 delitti denunciati ogni mille abitanti (indice che, ricordiamo, si riferisce al semestre e che quindi per l'intero anno potrebbe raddoppiarsi), mentre la Capitale si colloca in settima posizione... continua a leggere qui
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