Un ministro della Repubblica, potente e da anni al governo, necessitava di conoscere, attraverso un viaggio propagandistico, le condizioni delle ferrovie al Sud, sottovalutando le denunce di tante associazioni, istituzioni e pendolari. Un ministro nordista e leghista che con le sue scelte ha favorito gli investimenti al Nord nelle infrastrutture e anche nella produzione del materiale ferroviario, abbandonando il Sud. Ci auguriamo che ne derivi un cambiamento di fondo negli investimenti e nella condizione dei viaggiatori, non limitandosi solo a strigliare l'amministratore delegato delle Fs. Incomprensibile e' il viaggio dei sindacalisti che, almeno loro, avrebbero dovuto conoscere, essendo espressione di organizzazioni nazionali, cio' che da anni i lavoratori delle ferrovie del Sud denunciano sul settore e sull'arretratezza del materiale ferroviario. Chissa' cosa avranno pensato i loro iscritti. Aspettiamo che battano un colpo per cambiare questo stato di cose e non si limitino ad essere complici di una propaganda quasi "di regime".
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