Prosegue ininterrotta la politica berlusconiana dell'iniquo trattamento del Sud nell'attribuzione delle risorse. Chi ne volesse conferma la troverebbe nel "milleproroghe" che ancora una volta prende in considerazione le esigenze del Nord, disattendendo quelle del Mezzogiorno. La bagarre intorno al miserevole spettacolo del “mille proroghe” ha determinato perfino un rigurgito di dignita' da parte di alcuni deputati berlusconiani che hanno in qualche modo fatto sentire la voce del proprio dissenso. In questa insopportabile situazione mi viene in mente la proposta che Antonio Bassolino fece nel 2005 in occasione di una riunione di governatori: riunire le regioni meridionali per far sentire forte la voce dell'intero Mezzogiorno nelle contrattazioni con il governo centrale, specie per la distribuzione dei mezzi economici. In quell'occasione si parlo' di un grande piano comune di infrastrutturazione che avrebbe consentito al Sud di ridurre la divaricazione con le regioni settentrionali. Purtroppo di questa, che a mio avviso, fu una grande idea, non si e' piu' sentito parlare; ancora oggi ritengo invece che creare un forte centro di pressione nella contrattazione, riducendo cosi' la debolezza dei singoli territori, sarebbe un meccanismo da utilizzare. Innegabilmente il piatto non e' ricco ma questa constatazione a tanta maggior ragione dovrebbe indurre il Governo ad erogarlo con equita'. Non si pretendono attribuzioni maggiori per le regioni meno ricche, ma per lo meno una distribuzione proporzionalmente equa. Certo fino a quando Tremonti restera' al suo posto, difficilmente si otterra' giustizia e questo non solo nelle assegnazioni ma nemmeno nelle normative di contorno. Per anni ho chiesto in tutti i modi al ministro dell’Economia e delle Finanze di svincolare Napoli dal Patto di Stabilita’per la realizzazione della Metropolitana, ma ho sempre ricevuto un secco no. Invece fu svincolata Torino in occasione delle olimpiadi invernali, e Milano e Roma per le loro ferrovie di citta’. Leggo ora che la Provincia di Milano ha minacciato di ritirarsi dall'Expo se non viene concesso lo svincolo dal Patto di Stabilita’. Certo se dovesse essere concesso sarebbe l'ennesima prova dell'iniquita’di una politica centrale, che senza vergogna utilizza il principio dei due pesi e delle due misure. A mio avviso quindi fino a quando le Regioni meridionali non troveranno un meccanismo unico per far sentire la propria voce in modo autorevole, il Mezzogiorno sara’ sempre di piu’ assente dall'agenda di Governo.
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